01/07/2008 Martedì
Ultimo giorno di lavoro in attesa delle meritatissime vacanze. Devo assolutamente finire tutti i progetti in corso visto che starò via tre settimane ed ho un sacco di scadenze da rispettare. Alla fine, in un modo o nell’altro, chiudo tutto. Ceno prestissimo visto che verso le 20.30 la madre di Enea passa a prendermi per portarci in stazione a Parma. Dato che domattina il volo per NY è fissato per le 8.15 ci tocca di nuovo dormire in aeroporto, a Linate. Arriviamo in treno a Milano centrale e da qua in taxy (visto che per Linate le corse dei bus navetta terminano alle 21.35. Per fortuna sono solo 11-12 €) all’aeroporto, poco prima di mezzanotte. Cerchiamo una panchina sulla quale riposare, ma ovviamente sarà una nottata lunghissima e quasi insonne. Cerchiamo almeno di riderci su canticchiando la canzone di Bugo “C'è crisi” (
http://it.myspace.com/bugomusic) che ci accompagna fin da quando siamo saliti in treno “C’è crisi dappertutto, dappertutto c’è crisi…”
E di crisi ce n’è davvero da vendere…
02/07/2008 Mercoledì
Come già detto, prendiamo il volo per NY con scalo a Londra (con cambio di terminal). Sfrutto la prima tratta dormendo un po’. Sono solo due ore di volo ma non mi passano più. Buffo che invece le nove ore per NY quasi volino. Sulla seconda tratta trascorro il tempo riguardandomi tutti gli “storici” in preparazione al viaggio; ho davvero dei kg di carta con me. Ascolto un po’ di musica dalla play list dell’aereo e mi devo davvero ricredere su Adele (
www.myspace.com/adelelondon); gran voce e sound che crea un clima davvero piacevole. Per il resto del tempo dormo, come sempre in aereo. Meglio risparmiare energie per evitare il jet-lag (San Francisco ha un fuso orario di ben 9 ore rispetto all’Italia). Arriviamo al JFK con un’oretta di ritardo, ma comunque in tempo per prendere il volo Virgin America programmato per le 7.50 pm. (dopo il cambio di terminal con l’air train).
In origine avevamo pensato di rimanere a NY per una sera, ma avremmo praticamente perso una giornata di vacanza facendo così, per cui abbiamo scelto di effettuare tutti i voli in un’unica giornata (davvero stremante comunque, sembra di essere in volo da una vita). Certo che se il ritardo fosse stato superiore (avevamo un margine di 3 ore e 40 minuti per fare tutto) avremmo anche potuto perdere la coincidenza, ma abbiamo accettato il rischio. Passiamo dall’immigration, ritiriamo le nostre valige (sia io che Enea viaggiamo con due valige a testa) e ci rechiamo al check in Virgin, dove paghiamo un supplemento di 25 $ per il secondo bagaglio. Mentre aspettiamo di salire a bordo dell’aereo notiamo che OGNI Americano trascorre l’attesa chiacchierando al cellulare. Chissà che cosa avranno da dire proprio non lo so. Noi invece rimaniamo affascinati da una biondina in gonna che rimane per almeno 20 minuti (!!!) in ginocchio mentre si gode il suo bel lecca-lecca. Mamma mia che scena…
Saliamo in aereo, veramente bello e spazioso! Ha dei colori che ricordano un sacco il design della Apple (foto N°1, link
http://www.flickr.com/photos/29070477@N05/) ed infatti il grande monitor LCD (si vede benissimo anche il monitor del sedile a fianco) è proprio della Apple! Sicuramente l’aereo migliore di sempre; seguono quelli dell’Air Canada, molto simili comunque. Dò un’occhiata agli intrattenimenti sul monitor e scopro che si può addirittura chattare con gli altri passeggeri! Non avevo mai visto una chat in aereo! Faccio una prova mandando un invito di partecipazione ad Enea, poi faccio un giro dell’aereo per individuare la “fortunata” da invitare… Cavolo, purtroppo tutte le ragazze più carine viaggiano in coppia! Metto allora semplicemente un messaggio in ogni chat disponibile, magari qualcuno mi contatterà. Nessuno risponderà mai. Ma che cavolo, guardateveli a casa i film!
L’aereo decolla. Riconosco chiaramente Coney Island ed il suo luna park, la Statua della Libertà, i vari ponti e Staten Island. C’è inoltre un fenomeno atmosferico del quale ancora non riesco a darmi spiegazione. Guardando verso nord si vede chiaramente la linea dell’orizzonte chiara, mentre qua ormai è notte (foto N°2). Sarà forse perché a quella latitudine le giornate in estate durano più a lungo e si riesce a vedere la luce? Boh, chi lo sa.
Volo perfetto (6 ore), le hostess passa una sola volta con il carrello, ma basta chiedere e ti portano da bere tutte le volte che vuoi. Arriviamo con mezz’oretta di ritardo. Morale, dopo il ritiro delle valige si è gia fatta mezzanotte, per cui perdiamo l’ultima corsa della metropolitana (BART) per un pelo. Prendiamo allora il bus N°292 (ci sarebbe anche il 397 che porta in città, ma arriva prima il 292) esternamente l’aeroporto che per 1.50 $ ci porta fino in centro città (mezz’oretta di tragitto). Scendiamo nei pressi di Union Sq (il vero centro cittadino), e da li, a piedi, ci incamminiamo verso l’ostello. Non c’è praticamente nessuno in giro, la città mi appare grigia, sporca e vecchia. La stessa Union sq. non mi fa certo una bella impressione. In fondo però in quasi tutte le città in cui sono stato il primo impatto non è stato molto positivo, per cui non mi faccio impressionare più di tanto. Arriviamo in ostello all’1.30 am. Al check in ci danno le lenzuola, dobbiamo pure farci il letto.








